Lenta, umida, afosa. La mia estate sta passando.
Pian piano, senza grossi sconvolgimenti, ma ricca di conferme, soddisfazioni, punti di arrivo e qualche buona notizia.
Sto guardando fuori dalla mia finestra, davanti a me il quartiere riposa tranquillo avvolto nella languida atmosfera tipica dei pomeriggi dei weekend estivi.
Fuori umidità, afa, qualche uccello. Di tanto in tanto una macchina che passa velocemente, quasi costretta a far la spola tra un posto e l'altro, saltando da un ambiente climatizzato all'altro, come si fa d'estate in spiaggia, quando si cammina sulla sabbia nell'ora più calda, saltando da un'ombra all'altra, per non scottarsi i piedi.
L'unico suono che attira l'attenzione più di tutti è il continuo e sommesso ronzio dei condizionatori. Veri padroni dell'aria e del suono delle nostre estati.
Dentro, 25 gradi asciutti. Aria condizionata, ovviamente. Ma un'aria che non è più quella viva della finestra aperta. Aria confezionata la chiamo io.
Ovvio che non disdegno, grazie ad essa alla notte almeno si può riposare, senza alzarsi al mattino più stanchi di prima, nella famosa pozza di sudore...
L'estate è sempre stato il periodo dell'ozio. Mare, dormire fino a tardi, vacanze e compiti per le vacanze. Crescendo queste cose han sempre mutato in percentuale rispetto al tempo totale a disposizione, ma son rimaste le stesse.
Quest'anno, invece, la mia estate è cambiata.
Il lavoro che ormai è diventata una componente "seria" e continua nella mia vita (contratto a tempo indeterminato "guadagnato" a fine giugno) e studio intenso ormai "agli sgoccioli" (1 esame mancante, tesi in fase di elaborazione) la fanno da padroni.
Niente ferie. Almeno per quest'anno, niente ferie "classiche", luglio o agosto. Si vedrà a ottobre (spero!).
Per il momento cerco di adattarmi a questa nuova routine.
I pomeriggi si alternano tra studio e qualche ora in piscina.
Qualche aperitivo in tarda serata, una pizza in qualche giardino estivo e serate all'aria aperta con gli amici.
Giardino, qualche candela, una birra fresca, magari un pò di musica o una partita a carte. Il relax migliore. Ogni tanto una caotica evasione in qualche locale notturno, per non perdere l'abitudine alla "movida" notturna. Qualche incursione nel confezionamento di qualche centro commerciale. Il resto è gran calma e tranquillità.
Quando poi, giorno dopo giorno, capisci sempre più di aver trovato una persona più che speciale al tuo fianco, cosa chiedere di meglio?
Pian piano, senza grossi sconvolgimenti, ma ricca di conferme, soddisfazioni, punti di arrivo e qualche buona notizia.
Sto guardando fuori dalla mia finestra, davanti a me il quartiere riposa tranquillo avvolto nella languida atmosfera tipica dei pomeriggi dei weekend estivi.
Fuori umidità, afa, qualche uccello. Di tanto in tanto una macchina che passa velocemente, quasi costretta a far la spola tra un posto e l'altro, saltando da un ambiente climatizzato all'altro, come si fa d'estate in spiaggia, quando si cammina sulla sabbia nell'ora più calda, saltando da un'ombra all'altra, per non scottarsi i piedi.
L'unico suono che attira l'attenzione più di tutti è il continuo e sommesso ronzio dei condizionatori. Veri padroni dell'aria e del suono delle nostre estati.
Dentro, 25 gradi asciutti. Aria condizionata, ovviamente. Ma un'aria che non è più quella viva della finestra aperta. Aria confezionata la chiamo io.
Ovvio che non disdegno, grazie ad essa alla notte almeno si può riposare, senza alzarsi al mattino più stanchi di prima, nella famosa pozza di sudore...
L'estate è sempre stato il periodo dell'ozio. Mare, dormire fino a tardi, vacanze e compiti per le vacanze. Crescendo queste cose han sempre mutato in percentuale rispetto al tempo totale a disposizione, ma son rimaste le stesse.
Quest'anno, invece, la mia estate è cambiata.
Il lavoro che ormai è diventata una componente "seria" e continua nella mia vita (contratto a tempo indeterminato "guadagnato" a fine giugno) e studio intenso ormai "agli sgoccioli" (1 esame mancante, tesi in fase di elaborazione) la fanno da padroni.
Niente ferie. Almeno per quest'anno, niente ferie "classiche", luglio o agosto. Si vedrà a ottobre (spero!).
Per il momento cerco di adattarmi a questa nuova routine.
I pomeriggi si alternano tra studio e qualche ora in piscina.
Qualche aperitivo in tarda serata, una pizza in qualche giardino estivo e serate all'aria aperta con gli amici.
Giardino, qualche candela, una birra fresca, magari un pò di musica o una partita a carte. Il relax migliore. Ogni tanto una caotica evasione in qualche locale notturno, per non perdere l'abitudine alla "movida" notturna. Qualche incursione nel confezionamento di qualche centro commerciale. Il resto è gran calma e tranquillità.
Quando poi, giorno dopo giorno, capisci sempre più di aver trovato una persona più che speciale al tuo fianco, cosa chiedere di meglio?
2 commenti:
Hey, Nico =P Non mi hai risposto agli auguri di compleanno ç_ç Cattivu :P
Fatti sentire ogni tantooo ^_^
Daniele
PS: ho aperto pure io un blog qui *_* In realtà è la 3° o 4° volta che ci riprovo XD
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